DenominazioneSantenay
SANTENAY è una denominazione che rappresenta, in Cote de Beaune, uno degli ultimi avamposti di riferimento per la qualità dei vini in Cote d'Or. La parte nord dell'abitato si trova alle pendici del Mont de Sène ed è caratterizzata da un taglio architettonico tipicamente medioevale, attraversato da sottili, antiche e tortuose piccole stradine, che si incrociano le une alle altre; la zona bassa della cittadina, invece, si trova a contatto con le rive del fiume Dheune ed il Canal du Centre, che unisce la Loira con la Saone. Il comune risultava abitato anche in epoca gallo-romana, quando era noto come Santennacum o Santillacum.
IL TERROIR DI SANTENAY: questa aoc rappresenta la denominazione che produce più quantità di vino dopo quelle di Gevrey-Chambertin, Beaune e Meursault; per quanto riguarda la geografia dei luoghi, le vigne comunali si estendono al di sotto del comune di Chassagne Montrachet, disegnando idealmente, in pendenza, una "esse", che determina una esposizione generale dei vigneti più marcatamente orientata verso sud, numericamente maggiore rispetto alla presenza di quelli rivolti, invece, verso est, e termina la sua estensione, confinando con l'abitato di Maranges. Per quanto riguarda la granulometria dei terreni: nella parte del comune situata più a nord, si presentano ricchi di scheletro, quindi particolarmente sassosi nei pressi degli strati superiori, mentre sono costituiti da una marna di origine aroviana, a prevalenza decisamente calcarea, negli strati inferiori; proprio questo tratto distintivo caratterizza uno dei climat più affascinanti del comune, il Les Gravières, che, in situazione di buona pendenza, lambisce la statale d113a, in direzione di Beaune; sopra di esso si trova il climat di La Comme, caratterizzato da suoli più profondi, ma costituiti da materiali più pesanti, in cui prevale la presenza di una marna a tendenza argillosa; il limitrofo climat di Beauregard si può considerare una perfetta miscellanea dei suoli dei due precedenti; proprio in aderenza al centro abitato, si trova la parcella di Passetemps, in cui predomina un terreno ghiaioso, di ascendenza alluvionale; del tutto distaccati dai precedenti climats, ed in perfetta aderenza tra loro, si trovano, poi, quelli di La Maladière e di Beaurepaire, che si distinguono per terreni in cui prevale una marna calcarea di epoca bajociana, di stretta ascendenza qualitativa, e, soprattutto, per dna intrinseco, di stretta parentela con quello presente in Cote de Nuits (in particolare, il secondo climat citato). Sul lato opposto dell'area di Santenay-le-Haut, i suoli si dimostrano decisamente più ricchi, più pesanti e, la marna che ne costituisce l'anima prevalente, si palesa più scura, ma sempre caratterizzata dalla presenza del nobile (e molto coriaceo) calcare di origine bajociana, già descritto e diffuso, seppur a macchia di leopardo, in parte della aoc; ne sono un esempio lampante i primi due climats che si incontrano, il Les Forneaux e dil Grand Clos Rousseau.
TIPOLOGIA E QUALITA' DEI VINI: Premesso che la vulgata popolare vuole che i vini migliori della denominazione si trovino ad est del campanile cittadino, i pinot noir village dell'area più a sud di Santenay ricordano molto quelli di Chassagne-Montrachet, ostentendo, però, tratti gusto-olfattivi mediamente più decisi e solidi di questi ultimi, mentre appaiono decisamente più raffinati e leggeri nel peso estrattivo i 1er cru dell'area nord della denominazione; anche se ciò non significa che questi vini esibiscano una silhouette particolarmente esile; anzi, non difettano mai di buona struttura complessiva; per assonanza, assomigliano abbastanza ai vini di Beaune; si tratta di prodotti piuttosto poco costosi, decisamente fruttati e piuttosto intriganti nella piacevolezza di beva, per abitudini consolidate vinificati, mediamente, mediante il controllo rigoroso delle temperature, in fermentazione; ciò, allo scopo di esaltarne le componenti fenoliche e senza vinificare con l'utilizzo dei raspi, nonchè eccessivi ricorsi a follature e rimontaggi, per non accentuare un'estrazione polifenolica già piuttosto ricca di default; per quanto riguarda gli chardonnay, questi ultimi, va riconosciuto, piuttosto cresciuti in qualità complessiva all'interno della denominazione, si palesano mediamente piuttosto croccanti, generalmente di medio corpo e caratterizzati da una vivida componente fruttata, vivaci e abbastanza densi in estratto (ad esempio, rispetto ai limitrofi St Aubin), nonchè delicatamente speziati. Santenay, in buona sostanza, anno dopo anno, sta davvero incrementando la sua fama per la produzione di buoni vini per rapporto qualità-prezzo, sempre più sotto l'occhio di bue degli appassionati che cercano di coniugare piacevolezza di beva a prezzi concorrenziali.
I NUMERI DEI VILLAGE E DEI 1ER CRU: i vini legislativamente scanditi come village sono prodotti all'interno di un'area territoriale di 254 ha, e producono annualmente circa 9400 hl di pinot noir e 800 hl di chardonnay; i 1er cru, invece, sono tredici, e si estendono per circa 124 ha, con una produzione annua che si attesta sui 5.400 hl per i pinot noir e 340 hl per gli chardonnay.